Anno 2068, diario del capitano

Nel paginone centrale di Cultura di Repubblica c’è un articolo di Citati dedicato al ‘68.
L’articolo si intitola “Il centenario del ‘68″.
Ripeto.
L’articolo si intitola “Il centenario del ‘68″.
Immagino un’invenzione, una provocazione, una battuta sulle sfinenti celebrazioni, e inizio a leggerlo.
Inizia così: “Durante questi mesi, moltissimi hanno celebrato il centenario del 1968 in modi che trovo singolari”.
Mai quanto il suo, professor Citati, mi viene da dire.
Ma non posso pensare che il lapsus del professore sia stato ripreso con tanta sventata cecità in corpo 180 dal titolista, e vagliato dalla redazione cultura senza battere ciglio.
Quindi probabilmente mi sfugge qualcosa.


Splendido Sofri su wittgenstein