Il fatto



...e' forse riferito al grafico che lo impagina?


dai commenti di Mantellini:
La grafica è obiettivamente terribile.
Rispondendo a coloro i quali chiedevano cos’ha che non va, mi limito a sottolineare alcuni aspetti fondamentali, che chiunque abbia letto anche solo i primi fascicoli di un manuale di grafica pubblicato in edicola da Hobby & Work, tra un “trattori giocattolo da collezione” e “lame a serramanico per mancini da collezione (i mancini)”, dovrebbe conoscere:

- Sottolineato. Il “sottolineato” in tipografia non esiste. Non è né brutto né sbagliato. Non esiste. La sottolineatura (singola e doppia) era un escamotage inventato dai correttori di bozze per indicare caratteri corsivi e grassetti. Oggi viene usato solo per evidenziare i link sul web; e da quelli che usando MS Word in italiano sostengono giustamente che Ctrl-S dovrebbe salvare, ca%%o.

- Maiuscolo. Il maiuscolo nei titoli è sbagliato. L’unico uso ammesso è nei box in negativo (bene quindi “De Villepin e De Minzolin”, male “Indagato Letta”).

- Kerning & Tracking. Indica le spaziature fra le parole e le lettere che compongono un paragrafo. Il sottotitolo “Da 10 mesi. E nessuno ne parla” ha un kern/track… urèndo.

- Compressione orizzontale. È stata scelta una maschera troppo rigida per i boxini a fondo pagina, per cui è stato necessario aumentare oltre il ragionevole la compressione orizzontale dei testi per nomi (Paolo Flores d’Arcais) e titoli lunghi (La grande menzogna in Afganistan).

- Troppi font. L’utilizzo di un gran numero di font (Helvetica Neue, Gill Sans, Garamond, Modern 20, Modern 735…) è il chiaro indicatore di colui che ha appena scoperto l’esistenza del DTP.

- Titoli “vuoti”. I titoli non riempiono l’area bianca loro dedicata, lasciando dei buchi visivi nella pagina. Si può - anzi si deve - usare lo spazio bianco per impaginare, ma non così :-)

Questi sono errori da scuola elementare di grafica, quelli che la maestra annoterebbe sul quaderno con la penna rossa, come “ha” senz’acca o “qui” con l’accento.

Poi possiamo discutere sulla gradevolezza della grafica, che potrebbe essere oggetto di pareri discordanti, ma - come avviene per qualsiasi forma espressiva - in genere si riesce a definire una canzone “bella”, un dipinto “bello”, una poesia “bella”.

Il Fatto ha una grafica “brutta”. Non credo troverete un professionista del settore disposto a smentirmi.

In definitiva, secondo me ha ragione chi dice che hanno risparmiato sul grafico. Non è possibile che un professionista faccia un lavoro del genere.
Più probabilmente è l’opera di uno dei giornalisti, che pensa di aver capito come si faccia la grafica di un giornale “rubando con gli occhi” dai designer conosciuti nei quotidiani in cui ha lavorato…

Sono ancora alla prima pagina, non so se avrò il coraggio di andare oltre :-)