Lepre in salmì

Prendete una lepre di piccole dimensioni e mettetela in una terrina con del vino rosso, del lauro, delle bacche di ginepro e lasciate marinare per due ore. Al vostro ritorno, seguite le tracce di vino sul pavimento e recuperate la lepre da sotto il divano. Rassicuratela, ditele che è stato tutto un tremendo malinteso e fatele scrivere le iniziali del nome sul colletto della pelliccia, per convincerla a rientrare nella terrina e per convincerla che ne uscirà viva, dopodiché prendete una chiave inglese e spappolate la lepre a randellate, aggiungete cipolla, sedano, carote e poi buttate tutto nel bidone della spazzatura.
Prendete dal frigorifero un’altra lepre e abbracciatela per qualche minuto, poi scuoiatela e incidete il ventre con un coltello e svuotatela del di dentro, togliete proprio tutto, visceri, organi interni e anche la pallina di carta che talvolta si annida sul fondo, quindi prendete una terza lepre e ripetete il procedimento, conservate però le interiora e usatele per riempire la lepre di prima. Questa terza lepre è invece libera di andarsene, perciò andate in giardino e posatela delicatamente a terra, lasciando che riprenda la sua vita selvatica. Tornate alla lepre ripiena, mettetela in forno a 50 gradi per un paio di settimane, poi non mi ricordo bene. Mangiate tutto molto rapidamente frantumando bene gli ossicini prima di inghiottirli.
chinaski